Umbria – Gli effetti degli allevamenti intensivi

Istituto omnicomprensivo Rosselli – Rasetti, Castiglione del Lago

La zootecnia ha origine con la domesticazione degli animali d’allevamento, processo che viene fatto risalire al periodo Neolitico.

A partire dalla metà del secolo scorso ha inizio un forte processo di crescita del settore zootecnico, con differenze significative, sia a livello produttivo che di consumo, tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo. Come conseguenza della prevista crescita demografica ed economica a livello mondiale, nei prossimi decenni si assisterà al progressivo aumento della domanda di proteine di origine animale il cui soddisfacimento sarà per lo più perseguibile attraverso lo sviluppo di sistemi zootecnici maggiormente efficienti e sostenibili rispetto a quelli attuali.

Gli allevamenti intensivi sono organizzati per produrre alimenti anche senza la quantità necessaria di terreno che garantisce lo smaltimento delle loro feci e la percentuale tra superficie coperta e scoperta che contraddistingue gli insediamenti agricoli.

Gli allevamenti intensivi causano anche effetti negativi come:

Elementi facilmente trasportabili dalle polveri sottili che, dalle stime dell’Agenzia europea per l’ambiente1, sono tra le cause di almeno 50mila morti, nel 2019, nelle 20 regioni italiane.

Fonte: http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCSP_CONSISTENZE#

Delle circa 5000 aziende agricole* con allevamenti esistenti in Umbria (https://www.regione.umbria.it/documents/18/1486687/PZR+-+Piano+approvato.pdf/3c65562f-8cde-460e-a062-ed08bb74fc55) un rapporto di Greenpeace (vedi – https://www.greenpeace.org/static/planet4-italy-stateless/2022/11/ca1cf40a-allevamenti_ammoniaca.pdf) riferisce (tabella a pagina 5 del documento): sono solo 23 le persone titolari che, nel 2020 hanno comunicato le loro emissioni di ammoniaca (circa 588 tonnellate) al Registro europeo e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-PRTR).

Come andamento complessivo regionale del settore nell’arco di 5 anni aumentano i suini, calano gli ovini; in leggero aumento il numero di bovini e caprini. Degli equini la rilevazione è del 2022.

Sitografia –

Foto di copertina – italiachecambia.org

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