S.O.S. SPIAGGE DI PLASTICA
La spiaggia rimane ancora il principale cestino, indifferenziato, delle nostre attività.
Sono 10 le tipologie di oggetto che si possono trovare più frequentemente in spiaggia e che rappresentano il 52% del totale dei rifiuti monitorati.
- Frammenti di plastica 10,9%
- Tappi e coperchi 8,6%
- Mozziconi di sigarette 6%
- Materiale da costruzione 5,8%
- Cotton-fioc in plastica 4%
- Frammenti di polistirolo
- Bottiglie e contenitori per bevande 3,9 %
- Altri oggetti di plastica 3,1%
- Stoviglie di plastica usa e getta 3%
- Bottiglie di vetro 3 %
Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Calabria, Sicilia, Sardegna. Queste sono le regioni Italiane che si affacciano sul mare. Sull’area costiera interessata di 232.800 mq sono stati trovati 36.543 rifiuti, una media di 961 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia.
Cosa comporta l’inquinamento del mare?
Gli elementi inquinanti più comuni prodotti dall’uomo che precipitano in mare includono pesticidi, erbicidi, concimi, detersivi, petrolio, prodotti chimici industriali e acque reflue. Molte sostanze inquinanti vengono depositate nell’ambiente a monte rispetto alle linee costiere.
Il problema è serio e bisogna incominciare a pensare concretamente a delle soluzioni per cambiare i nostri comportamenti e le nostre abitudini e aiutare le spiagge e il mare. A nessuno piace nuotare tra la spazzatura, camminare o sdraiarsi in spiagge sporche o mangiare pesci di plastica.
Quali possono essere delle soluzioni per ridurre l’inquinamento del mare?
- Effettuare una corretta raccolta differenziata.
- Utilizzare sacchetti di plastica biodegradabili o meglio optare per quelli in tessuto riutilizzabili.
- Utilizzare prodotti alla spina.
- Evitare di usare le bottiglie in plastica e preferire l’acqua del rubinetto.
Autori: studenti e studentesse della classe 1AL del Liceo classico e linguistico C. Colombo di Genova