NOI E L’AMBIENTE: LA NECESSITÀ DI MANTENERE GLI EQUILIBRI

ITET "G. Tomasi di Lampedusa", gruppo Salina1

Occorre prevenzione dei disastri e cura delle risorse. L’acqua è un bene essenziale e prezioso che garantisce la vita del pianeta. Già nel 2015, l’ONU con l’agenda 2030 riconosceva il ruolo dell’acqua nello sviluppo sostenibile per il benessere collettivo. L’utilizzo irrazionale delle risorse idriche è tra le principali cause dei disastri ambientali.

Il territorio della provincia di Messina non è stato risparmiato. Frane e smottamenti a seguito di alluvioni hanno messo le città in ginocchio. Le piogge improvvise e abbondanti si sono trasformate in vere calamità ambientali, perché sono mancate le radici degli alberi, che solitamente trattengono il terreno. Ciò a causa dei disboscamenti e della mancata piantumazione di essenze arboree. Inoltre, è mancata la pulizia di tombini e caditoie e i letti dei fiumi sono stati invasi da rifiuti abbandonati illegalmente. Queste ed altre cause hanno apportato danni al territorio che hanno interessato abitazioni, strade, edifici pubblici, mettendo in pericolo la vita delle persone. In provincia di Messina sono stati compromessi anche i servizi di viabilità urbana.

Molti piccoli centri rimangono isolati ad ogni precipitazione più abbondante. Il litorale di Sant’Agata, noto per l’attrazione turistica, è stato recentemente aggredito dai marosi che hanno cancellato un tratto di marciapiede e di carreggiata. L’assenza di frangiflutto ha permesso al mare di raggiungere persino i ristoranti presenti. Ci vorranno mesi e ingenti risorse economiche per ripristinare quello che è stato distrutto. Negli anni scorsi le frane che hanno interessato San Fratello e Caronia hanno causato l’evacuazione dei due piccoli centri a causa dei danni alle strade di collegamento interno. Si è trattato di eventi calamitosi che non hanno risparmiato le chiese, le scuole cittadine, le campagne coltivate e gli allevamenti. La furia dell’acqua ha devastato i raccolti e messo in fuga gli animali, in uno scenario da incubo. C’è voluto tutto il lavoro e la buona volontà delle popolazioni locali per ricostruire ciò che era stato distrutto. Bisognerebbe ripensare il territorio e l’urbanizzazione delle città. Non si può prescindere dalla prevenzione e dalla tutela del territorio. Per evitare nuovi disastri occorre una gestione corretta e attenta di tutte le risorse, a cominciare da quella idrica.

Non si può rinunciare al progresso ma vi si può dare una direzione, associando etica e tecnica, pensando alle conseguenze delle diverse azioni, mettendo la ricerca scientifica al servizio del bene. Occorre una forte sensibilizzazione che parta dalle scuole e coinvolga l’intera collettività.

Noi dell’ITET G. Tomasi di Lampedusa di Sant’Agata di Militello ci sentiamo protagonisti di questa nuova visione del pianeta e delle sue risorse. Siamo consapevoli che da ciò dipende la vita stessa della terra e dei suoi abitanti. L’acqua, risorsa preziosa e indispensabile alla vita di tutti gli esseri viventi può trasformarsi in un mostro oscuro e violento, che inghiotte e distrugge tutto ciò che incontra. Dobbiamo far prevalere il buon senso affinché nessuna risorsa vada perduta.

La vita è un equilibrio che non possiamo permetterci il lusso di distruggere.

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